Statista francese. Guadagnò grande autorità sotto Francesco I,
partecipando a tutte le imprese belliche da questi intraprese e ottenendo il
grado di maresciallo. Fatto prigioniero a Pavia e poi liberato, fu tra i
principali negoziatori del trattato di Parigi (gennaio 1526) e in seguito fu
nominato primo ministro del re. Pur continuando a combattere (in Provenza, in
Piccardia, in Piemonte), si mostrò favorevole alle ipotesi di accordo tra
il sovrano francese e Carlo V, obiettivo che perseguì utilizzando il
potere che gli veniva dalla carica di conestabile. Quando, tuttavia, nel 1541,
Carlo V assegnò il ducato di Milano al figlio Filippo, mentre
M.
sperava di ottenerlo per il re, Francesco I gli ritirò il suo appoggio e
lo spinse ad abbandonare la corte. Nel 1547 fu richiamato da Enrico II a
presiedere il Governo e nel 1551 fu creato duca e pari di Francia dallo stesso
re. La sua azione politica e militare fu di particolare durezza, senza peraltro
ottenere vantaggi duraturi per la corona, tanto che alla sua mancanza di
abilità si dovette la disfatta di San Quintino. Ciò nonostante
partecipò ai negoziati di Cateau-Cambrésis (1559). Durante il
Regno di Francesco II, fu sostituito nel favore reale dai membri della famiglia
Guisa, ma venne richiamato da Caterina de' Medici, reggente per Carlo IX. In
quel periodo
M. si unì ai Guisa per condurre la prima delle guerre
di religione. Nel dicembre del 1562 fu sconfitto e fatto prigioniero a Dreux;
poco tempo dopo trattò la pace di Amboise (marzo 1563) con il principe di
Condé. Nel 1567 difese Parigi assediata dagli Ugonotti, riportando una
ferita in seguito alla quale perse la vita (Chantilly 1493 - Parigi 1567).